Pensioni: arriva la grave mazzata ma nessuno ne parla | Sindacati in allarme

Le pensioni degli italiani hanno subito una grande mazzata passata totalmente nel silenzio generale: sindacati in allarme, i dettagli.

Con l’arrivo del 2023, le pensioni italiane sono aumentate grazie alla rivalutazione annuale. Ora, però, si viaggia verso altre modifiche dovute alla riforma fiscale. Ci potrebbe essere una grave mazzata di cui, però, nessuna parla.

Pensioni arriva la mazzata nessuno ne parla: sindacati in allarme
Nessuno parla di una grande mazzata sulle pensioni – Moneystuff.it

Con l’ingresso della nuova riforma fiscale si assisterà al cambiamento delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi, alla detassazione delle tredicesime delle pensioni e altri aumenti previsti. Ci sono, però, altre modifiche di cui, ad oggi, attorno a loro vige un silenzio un po’ assordante.

Tale modifiche ha messo in serio allarme i sindacati che, come possiamo intuire, sono pronti a dire la loro. Scopriamo, quindi, tutti i dettagli di una riduzione tanto inaspettata quanto grave.

Grave mazzata sulle pensioni: nessuno ne parla

L’attuale Governo Meloni ha messo in atto un’importante riforma fiscale che ha modificato alcune disposizioni in materia di pensioni. Un aspetto grave, però, riguarda la reale rivalutazione delle pensioni che sarebbe stata ridotta.

Pensioni più basse con una rivalutazione non piena
Nessuno parla della rivalutazione non piena delle pensioni – Moneystuff.it

La rivalutazione, come ben sappiamo, va ad adeguarsi al tasso di inflazione così da garantire il potere di acquisto ai pensionati. Per il 2023, l’indice di rivalutazione per le pensioni è stato stabilito, al momento in maniera provvisoria, al 7,3% e non per tutti. La percentuale, dunque, è stata rivista dall’attuale esecutivo rispetto allo scorso anno. Quindi, la rivalutazione è stata calcolata non in misura piena ma in base alle 6 nuove fasce di reddito:

  • Per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili, il 100%;
  • Per pensioni fino a 5 volte il minimo, fino a 2.626 euro lordi al mese si arriva all’85%;
  • 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro lordi si arriva al 53%;
  • 47% per le pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro al mese;
  • 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro lordi;
  • Per pensioni che superano le 10 volte il minimo c’è una percentuale del 32%.

Con questi criteri, dunque, si vanno a ridurre tutte le pensioni eccezion fatta di quelle basse. In sintesi, la modifica, grave, di cui nessuno parla non riguarda solo l’indice di rivalutazione più basso ma anche una rivalutazione che non è totale per tutti i pensionati. I problemi non riguardano solo le pensioni attuali ma anche quelle future dato che una riforma ha completamente sconvolto i lavoratori.

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