Social a pagamento, perché dovremmo pagare per qualcosa che abbiamo gratuitamente?

Alcune funzioni dei social stanno diventando ormai a pagamento. Ma è giusto che sia così? Per qualcuno sì, per qualcun altro invece no

Quando si parla di social network, bisogna sempre intendere una struttura che consente di esprimersi. Ma soprattutto, che consente di interagire col prossimo. Questo è sempre stato concesso a costo zero. Ma è sempre stato così? A quanto pare sì, seppur la tendenza sia ormai cambiata in tutto e per tutto. Sempre più funzioni stanno diventando a pagamento, facendo sorgere non pochi dubbi a riguardo. Sia di natura etica che di natura economica, per ovvi motivi.

I social saranno a pagamento – MoneyStuff.it

Storicamente, come detto poco sopra, i social network sono sempre stati totalmente gratuiti. Tolti ovviamente i costi dovuti a device e connessione, che non sono strettamente correlati alle piattaforme in sé. Adesso però le cose stanno cambiando, e ciò che è sempre stato alla portata a breve potrebbe non essere più così. Per buona pace di coloro che hanno sempre creduto di potersi esprimere liberamente e senza alcun costo, a breve tutto cambierà.

E ciò avverrà ancora prima che ce ne si possa rendere conto, probabilmente. L’ultima notizia riguardante questa deriva dei social a pagamento viene data dai profili verificati tramite abbonamento. Alla modica cifra di circa 20 euro al mese, infatti, sarà possibile avere l’apposita spunta del verificato nel proprio profilo. Facendo così intendere di essere persone rinomate, ma con una differenza sostanziale che va ben oltre la semplice etica.

Le persone famose il profilo verificato lo hanno ottenuto per meriti veri e propri. Coloro che invece lo acquisteranno, di fatto non avranno alcun tipo di merito. Se non quello di aver sottoscritto un abbonamento, per l’appunto. Riguardo queste tematiche, l’opinione su internet riguardo alle piattaforme social diviene sempre più divisiva e dai toni sempre più aspri.

Social a pagamento: a cosa servono?

I social a pagamento, di fatti, non sembrano avere chissà quale utilità nel concreto. A tal proposito sorge un dubbio: perché pagare per qualcosa che è sempre stato gratis? Quali vantaggi si possono avere, rispetto ai tempi in cui si poteva fruire al servizio gratuitamente?

La pubblicità sta cambiando tutto – MoneyStuff.it

Ai posteri l’ardua sentenza. Alla base di questo cambiamento vero e proprio sembrerebbe esserci la pubblicità. Il calo dei ricavi avvenuto in tutte le principali piattaforme, ha costretto chi di dovere a monetizzare direttamente dall’utilizzo degli stessi servizi. Una situazione davvero surreale, ma che ha ragioni ben precise alla base di tutto.

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