Sfratto per morosità, cambiano le regole con la Riforma Cartabia: cosa devi sapere

La riforma Cartabia ha introdotto numerose novità anche in materia di sfratto per morosità. Vediamo cosa cambia.

Brutti tempi per gli inquilini che non pagano l’affitto: con le modifiche introdotte dall’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia non si scherza più. Vediamo nei dettagli che cosa è cambiato.

Riforma Cartabia e sfratto
L’ex ministro della Giustizia, Marta Cartabia – Foto Ansa – Moneystuff.it

Lo sfratto per morosità avviene quando un inquilino non paga l’affitto al proprietario dell’immobile. È sufficiente anche solo il mancato pagamento di una rata per fare scattare lo sfratto. E di questi tempi,  tra bollette e carovita, non è così raro che una famiglia non riesca a pagare l’affitto puntualmente. Lo sfratto per morosità può avvenire solo se il contratto di locazione è stato registrato regolarmente all’Agenzia delle entrate e non se si tratta di un mero accordo verbale tra le parti.

Se un inquilino non paga, il proprietario, prima di procedere per vie legali, ha l’obbligo di inviare una diffida tramite raccomandata con ricevuta di ritorno per sollecitare il locatario a pagare il canone arretrato entro un termine che, solitamente,  è di dieci o quindici giorni. Se l’inquilino paga quanto dovuto, di solito tutto si risolve. Diversamente si procede per vie legali ed è qui che entra in gioco la riforma Cartabia.

Sfratto per morosità: ecco cosa cambia

Purtroppo le situazioni di inquilini che non pagano stanno diventando sempre più frequenti. Il risultato è che la maggior parte dei proprietari degli immobili non affitta più gli appartamenti per lunghi periodi ma opta per gli affitti brevi ai turisti che consentono anche introiti più elevati. La riforma Cartabia ha l’obiettivo di snellire un po’ la procedura inerente lo sfratto in modo da accorciare un po’ i tempi.

Sfratto per morosità, novità
Prima delle vie legali è obbligatorio inviare un sollecito di pagamento – Moneystuff.it

Come abbiamo visto, in caso di inquilino inadempiente, il proprietario di casa deve prima inviare una raccomandata per sollecitare i pagamenti. Qualora questo tentativo si rivelasse vano, allora si procederà con  la presentazione dell’atto di citazione. La riforma Cartabia ha introdotto cambiamenti proprio riguardo l’atto di citazione. In base alle novità esso dovrà contenere queste informazioni:

  • termine di morosità;
  • invito a liberare la casa;
  • avvertimento di un possibile rilascio forzato in caso l’immobile non venisse liberato entro i termini richiesti.

A partire dal 28 febbraio 2023, si deve notificare l’atto di citazione mediante deposito presso l’ufficio postale in modo da abbreviare i tempi della procedura di sfratto. Ma non è tutto. Stando alle novità introdotte dalla riforma Cartabia, se l’inquilino moroso non si presenta all’udienza o se si presenta ma non presenta alcuna opposizione allora il giudice potrà procedere con lo sfratto  tramite un’ordinanza esecutiva.

Infine sono state apportate novità anche al decreto ingiuntivo. La principale novità riguarda il fatto che da ora in avanti le contestazioni formali da parte dell’inquilino che non paga l’affitto, non possono più rallentare la procedura di sfratto: il decreto ingiuntivo potrà essere emesso anche in presenza di contestazioni da parte del debitore.

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