Pensione: allarme per i quarantenni, le cose stanno molto peggio del previsto

Il discorso pensione si fa sempre più urgente: a rischio sono, soprattutto, gli attuali quarantenni. Vediamo cosa accadrà.

Continua serrato il confronto tra Governo e sindacati riguardo alle pensioni. Il quadro che sta emergendo è davvero preoccupante: i quarantenni sono la fascia più a rischio. I nodi da sciogliere per quanto riguarda le pensioni sono tanti, troppi. Fino a settembre non si potranno fare progetti definitivi in quanto solo con la nota aggiuntiva al MEF- la Nadef- si potranno gettare le basi per la prossima legge di Bilancio e capire quante risorse si potranno effettivamente destinare alla riforma delle pensioni.

Pensione dei 40enni
Allarme pensioni – Moneystuff.it

Il Governo al momento è chiamato a rispondere circa le misure di prepensionamento attualmente in vigore: Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Le prime due, molto probabilmente, verranno riconfermate anche per il 2024. Più problematica Opzione donna. Inoltre c’è sempre Quota 41 che pende su Palazzo Chigi come una spada di Damocle. Sarà possibile estendere questa misura a tutti i lavoratori senza mandare in tilt tutto il sistema previdenziale?

Per il momento Quota 41 – che prevede la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica- è fruibile solo da tre categorie di lavoratori:

  • addetti a mansioni usuranti;
  • lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%;
  • lavoratori precoci, cioè con almeno un anno di contributi versati prima di aver compiuto 19 anni.

Estenderla a tutti significherebbe un aumento notevole delle uscite anticipate e costi enormi per lo Stato.

Ecco quali saranno le pensioni dei quarantenni

Oltre ai problemi sopra menzionati, ve ne è un altro, gravissimo: le pensioni dei giovani. Chi oggi ha circa 40 anni rischia davvero grosso. Analizziamo nel dettaglio cosa potrebbe accadere. Un recente studio – che ha preso in esame un folto campione di lavoratori dipendenti di 40 anni – ha evidenziato che gran parte di essi ha uno stipendio lordo annuo inferiore a 20.000 euro.

Importo pensione dei 40enni
I 40enni avranno una pensione da fame – Moneystuff.it

Siccome i 40enni di oggi – grazie alla riforma Dini del 1996- avrà una pensione interamente calcolata con il sistema contributivo puro, va da sé che la situazione è gravissima. Stipendi bassi comportano come naturale conseguenza pochi contributi. È stato calcolato che un 40enne avrà un assegno previdenziale che non supererà i 500 euro al mese.

Ma i costi della vita sembrano destinati ad aumentare. Come potrà una persona vivere con 500 euro al mese? È per questo che i  sindacati chiedono al Governo di introdurre una pensione di garanzia, meccanismo che esisteva negli anni in cui era in vigore il sistema di calcolo retributivo. In pratica il Governo dovrebbe integrare – anche attraverso una maggiore tassazione- gli assegni pensionistici al di sotto di una certa soglia.  È fattibile? Il sistema potrà reggere? Per il momento è ancora tutto oggetto di studio. Intenzione dell’Esecutivo sembra, piuttosto, incentivare le forme di pensione integrativa attraverso agevolazioni fiscali. Questo darebbe un po’ di respiro alle casse dell’Inps.

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