Nuovo gratuito patrocinio: con le nuove regole puoi fare causa gratis

In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Decreto che modifica l’accesso al patrocinio a spese dello Stato. Chi potrà beneficiarne?

Il Ministero della Giustizia ha emanato il Decreto che adegua la soglia per beneficiare del gratuito patrocinio. Ecco tutti i dettagli da conoscere per poter beneficiare delle nuove disposizioni govenative.

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Quando si può richiedere il gratuito patrocinio? – Moneystuff.it

Il limite è stato innalzato in virtù dell’aumento dell’inflazione degli ultimi due anni rilevato dall’ISTAT. Dal 2023 al 2025, dunque, potranno usufruire del patrocinio a spese dello Stato coloro che non superano il limite reddituale stabilito dal nuovo Decreto.

Gratuito patrocinio: attenzione al nuovo limite reddituale per presentare richiesta

La cifra che, da ora in poi, non bisognerà superare per non perdere l’agevolazione è 12.838,01 euro.

In realtà, ad aprile 2023 c’era già stata una variazione del requisito reddituale per richiedere il gratuito patrocinio. In tale occasione, però, il limite era stato diminuito notevolmente e fissato ad appena 11.734,93 euro, perché le indagini ISTAT erano state effettuate sul biennio compreso tra il 1°luglio 2018 e il 30 giugno 2020.

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C’è un limite reddituale per accedere al gratuito patrocinio – Moneystuff.it

La mancata valutazione degli effetti dell’inflazione degli ultimi due anni ha scatenato l’ira e l’indignazione degli avvocati e, di conseguenza, il Ministero della Giustizia è stato costretto ad emanare un nuovo Decreto di adeguamento, stabilendo la soglia reddituale a 12.838,01 euro.

Come si calcola il reddito ai fini dell’accesso al gratuito patrocinio? Gli elementi da prendere in considerazione sono tutti i redditi imponibili ai fini delle tasse sui redditi (cioè da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa, di capitale, fondiari, relativo ad attività illecite). Vi rientrano anche quelli esenti da IRPEF oppure oggetto di ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o sostitutiva.

Viene, poi, valutata la capacità economica complessiva dell’eventuale beneficiario; per questo motivo, è rilevante anche la cifra dell’assegno di mantenimento concesso all’ex coniuge e il Reddito di Cittadinanza. È importante sottolineare che nel calcolo del reddito bisogna ricomprendere non solo quello posseduto dal soggetto richiedente ma anche quello dei suoi familiari conviventi.

La legge, infatti, stabilisce il cumulo dei redditi del nucleo familiare, ad eccezione delle ipotesi in cui le cause siano relative a diritti personalissimi (ad esempio, quelli riguardanti il nome o la riservatezza) oppure si riferiscano a conflitti con altri membri (come in caso di separazione coniugale).

Nelle cause penali, inoltre, la soglia reddituale è incrementata di 1.032,91 euro per ciascun parente convivente. Per alcune tipologie di reati, poi, come la violenza sessuale, la legge non stabilisce alcun requisito reddituale. Le vittime, quindi, possono beneficiare sempre del gratuito patrocinio.

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