Nel mondo del lavoro si sente sempre più spesso parlare di career cushioning. Ma in cosa consiste per l’esattezza? Ecco la spiegazione.
Come da titolo, la lotta al precariato deve essere una priorità. E in un settore lavorativo in cui si legge sempre meno di contratti a norma, è doveroso prendere dei provvedimenti. Ma in che modo, se non tramite il cosiddetto “career cushioning“? Se ne sente parlare sempre più spesso, ma di fatto in pochi hanno capito di cosa si tratta. Per fortuna in questo articolo si potranno avere maggiori delucidazioni, sperando ci possano essere meno dubbi.
Sostanzialmente questa parola in italiano è traducibile in “ammortizzatori di carriera”. E fin qui, nulla di errato. Si tratta infatti di una traduzione letterale, ma che ovviamente da sola non può bastare. Serve infatti contestualizzarla in un quadro molto più ampio, per capire meglio cosa si intende. La deriva del mondo del lavoro, anche a giudicare da ciò che le persone comunicano sui social, sta prendendo il largo verso decisioni drastiche ma al contempo consapevoli. Non si contano sulle dita di una sola mano, i casi di dimissioni autonome o di “abbandono in segreto”. O silenzioso, per meglio dire.
Questo fenomeno, dunque, deve essere arginato in qualche modo. La causa di tutto ciò è dovuta al precariato, fenomeno che a sua volta nel corso degli anni è stato in grado di fare più danni della grandine. E le ripercussioni le si vedono giorno dopo giorno, con i casi citati che purtroppo rappresentano solamente la mera punta dell’iceberg. Ad ogni modo, questa pratica consiste banalmente nel cercare lavoro in maniera molto più pragmatica. Il ragionamento comune è quello di mandare cv a destra e a manca. Cosa totalmente errata e controproducente, stando anche al parere che numerosi HR manager hanno comunicato sui social.
Cos’è il career cushioning?
Si parla di career cushioning nel momento in cui si cerca lavoro attivamente, con un metodo e soprattutto con il giusto criterio. Uno dei primi passi che si possono muovere per mettere in pratica questa linea di approccio, è quello di accrescere i propri contatti e stimolare chiunque al networking. A patto che ciò possa essere proficuo, naturalmente. La qualità dovrà sicuramente essere maggiore della quantità in quanto a considerazione.
Cosa non meno importante, si dovrà essere consapevoli di tutti i benefici che una determinata azienda può trarre dalla nostra assunzione, e fare leva su quelli in virtù di un possibile colloquio. Tutti accorgimenti che possono fare la differenza, sostanzialmente.