Dal 6 luglio Pec obbligatoria per tutti: ecco cosa cambia

Novità importante quella che si lega alla Pec quasi obbligatoria a partire dal 6 luglio: ecco cosa c’è da sapere, a cosa serve e dettagli in merito

Desta attenzione la questione legata alla Pec che diverrà quasi obbligatoria, per tutti coloro che non ne hanno ancora una e che potrebbero considerare di farla a partire dal prossimo mese, tenendo presente la data del 6 luglio da segnare in rosso sul calendario.

Cosa cambia in tema Pec dal 6 luglio, le novità da sapere
Pec, novità dal 6 luglio: cos’è e cosa serve sapere – Moneystuff.it

Perché è consigliato avere un indirizzo Pec a partire dal prossimo mese e quale il motivo di attivarne una quanto prima? Al riguardo infatti, sino ad oggi, il possesso di una Pec era elemento necessario in merito alle PA, aziende, partite Iva e professioni iscritti all’albo.

Tuttavia, presto la Pec diventerà quasi obbligatoria anche per tutti gli altri. Come detto, la data da tener presente è quella dei sei luglio, ovvero sia il momento in cui la si dovrà avere per la ricezione delle comunicazioni con valore legale.

Può essere per esempio il caso delle multe, delle raccomandate e delle cartelle esattoriali. Ciò dal momento che, dopo la recente riforma fiscale, vi è stata l’introduzione dell’INAD. Si tratta dell’Indice Nazionale dei Domicili Digitali, il quale rende ogni comunicazione con la PA, digitale.

Pec quasi obbligatoria: a che serve e le novità a partire dal 6 luglio

Quando si parla di Pec si fa riferimento ad un sistema che consente l’invio di e-mail con valore legale. Quest’ultimo, equiparabile ad una raccomandata con ricevuta di ritorno. Quest’ultimo è uno strumento dalla grande utilità che rende più semplice le comunicazioni fra aziende, private, istituzioni.

Pec quasi obbligatoria: cosa significa e quali le novità dal 6 luglio
Pec, le novità dal 6 luglio: ecco cosa cambia – Moneystuff.it

Mediante la conversione del Decreto Legge 179/2012, Legge 221/222, il possesso di una casella Pec è divenuto obbligo per alcune categorie. Si tratta di professionisti iscritti all’albo d’appartenenza e le Pubbliche Amministrazioni. E ancora, Imprese e nuove società, così come le Partite Iva iscritte al Registro Imprese. E poi, per le Ditte Individuali. Tutti coloro che non sono in regola, e che dunque non posseggono un domicilio digitale, rischiano di incorrere in sanzioni anche elevate.

In merito alle novità e ai cambiamenti dal sei luglio, tale domicilio digitale sarà operativo a tutti gli effetti. Chi registra la propria Pec potrà avere ogni comunicazione ufficiale e con valore legale dalla PA per rendere più semplici le procedure. Da questo momento in avanti, ogni cittadino può registrare su INAD il suo domicilio digitale. Può essere per esempio il caso di un indirizzo per attivato precedentemente. Al domicilio digitale si riceveranno le comunicazioni ufficiali della PA. La procedura non è complicata, è sufficiente infatti accedere al sito https://domiciliodigitale.gov.it facendo l’accesso mediante SPID, CIE, CNS e immettere il recapito certificato.

In merito alla PEC, la si può attivare recandosi sul  portale delle Poste, o usufruire degli altri servizi Pec. I costi variano da servizio a servizio ma in genere non sono alti, e ciascuno può optare per la soluzione maggiormente adatta alla proprie esigenze. Talune piattaforme propongono il servizio base gratis oppure danno in omaggio i primi mesi d’impiego. I cittadini che invece non vorranno procedere alla creazione di una PEC, riceveranno la tradizionale raccomandata. Tuttavia, saranno tenuti alla copertura dei costi di gestione aggiuntivi, assenti nel caso dell’invio digitale.

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