Conservare soldi per il futuro dei propri figli: piano d’accumulo opzione valida, ecco i pro e contro

I piani di accumulo del capitale sono un ottimo modo per mettere da parte i soldi per i figli. Ma ci sono anche dei rischi.

Molti genitori o nonni, preoccupati per il futuro incerto dei giovani, aprono dei piani di accumulo con banche o assicurazioni. Vediamo insieme quali sono i pro e quali, invece, i contro.

Cosa sono i piani di accumulo
Piani di accumulo di Capitale – Moneystuff.it

Il futuro rappresenta un punto interrogativo per tutti. Per i giovani che lavorano con contratti atipici e non continuativi, ancora di più. Per questa ragione sempre più genitori e nonni, preoccupati, aprono dei  Piani di Accumulo di Capitale per mettere via i risparmi. I Piani di accumulo di Capitale consistono in versamenti periodici di cifre che solitamente vengono concordate. Ognuno versa in base al proprio stipendio o alla propria pensione per un periodo che, di solito, non è inferiore ai 10 anni. Per fare un esempio pratico: una coppia può aprire un Piano di accumulo di Capitale a favore del figlio versando ogni mese 100 euro per 10 anni. Alla fine di questi 10 anni si ritroveranno con un capitale complessivo di 12.000 euro e a questo capitale andranno aggiunti anche gli interessi.

Piani di accumulo di Capitale: pro e contro

Gli attuali Piani di accumulo di Capitale sono piuttosto sicuri. A differenza dei primi tipi di investimento nati in America negli anni ’50, oggi non si investe più direttamente in titoli azionari ma in fondi, Etf o, in generale, in organismi di investimento collettivo del risparmio.

Piani di accumulo, come funziona
Pro e contro dei piani di accumulo di Capitale – Moneystuff.it

I piani di accumulo di Capitale odierni offrono parecchi vantaggi. In primis il singolo risparmiatore può decidere importo e durata dell’investimento in base alle sue personali esigenze e al suo reddito. La durata media di un piano di accumulo è di 10 anni ma, in teoria, si possono fare versamenti solo per 1 anno oppure per 40. Anche gli importi sono piuttosto flessibili: in media si versano 100/200 euro al mese ma nulla vieta di versarne 50 oppure 500.

Inoltre i PAC hanno il vantaggio di eliminare la componente stagionale dell’investimento sui mercati e di ridurre in misura significativa il rischio legato a una tempistica errata come chi investe tutto in un’unica soluzione. Infatti investire tutta la propria disponibilità in un momento in cui l’attività scelta è ai massimi potrebbe poi causare un’ingente perdita. I piani di accumulo di Capitale, invece, essendo diluiti in un arco temporale ampio, sfruttano tutte le condizioni del mercato. Infine i PAC inducono il risparmiatore ad una maggiore razionalità ed evitano investimenti impulsivi legati alla situazione del mercato in un dato momento con il rischio di perdere tutto poco dopo.

Oltre ai numerosi vantaggi, i piani di accumulo di Capitale hanno, però, anche dei limiti. Il maggior limite consiste nel fatto che,  dopo un certo periodo di tempo, l’acquisto delle nuove quote del fondo inizia ad incidere molto poco sulla media del prezzo. Così se lo strumento in cui si investe dovesse incontrare una fase decisamente di  ribasso,  la perdita dell’intero investimento potrebbe essere importante.

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