I condomini che non pagano le loro quote entro i termini previsti vanno incontro a pesanti conseguenze. Come rimediare?
L’amministratore di condominio ha l’obbligo di agire nei confronti dei condomini morosi, nominando un avvocato e chiedendo al Giudice un decreto ingiuntivo. Se il debitore non paga o non ottiene una dilazione né un saldo e stralcio dall’assemblea di condominio entro 10 giorni dalla notifica dell’atto di precetto, si da avvio alla procedura esecutiva, cioè al pignoramento.
A tal fine, l’avvocato nominato dall’amministratore di condominio ha il compito di controllare i beni del debitore e decidere quali possano essere oggetto di pignoramento. In merito, l’art. 2740 del codice civile stabilisce che il debitore risponde con tutti i suoi beni presenti e futuri.
Per soddisfare le proprie pretese creditorie, il condominio accerta quali beni siano più convenienti dal punto di vista economico. Se ricorrono tutte le condizioni stabilite dalla legge, il condominio può procedere con il pignoramento dei beni mobili (come l’automobile o i suppellettili presenti nella casa del debitore) oppure con il pignoramento presso terzi (tra cui il pignoramento del quinto dello stipendio o del quinto della pensione oppure del conto corrente).
Quest’ultima tipologia è da preferire qualora l’ammontare del debito non sia troppo elevato; le procedure esecutive immobiliari, infatti, sono molto costose e richiedono molto tempo.
Condomino inadempiente: si può procedere con il pignoramento dell’appartamento?
Nell’ambito dei beni oggetto di pignoramento rientra anche la casa di proprietà del condomino moroso. La normativa vigente, infatti, non stabilisce un limite in tal senso. Anche qualora il credito non fosse elevato, il condominio potrebbe lo stesso optare per un’espropriazione immobiliare, soprattutto se questa rimanga il metodo più efficace e sicuro di soddisfacimento della propria pretesa.
Di conseguenza, è del tutto lecito sottoporre la casa del condomino inadempiente a pignoramento, anche per un debito di modesto valore. Non costituisce un limite alla procedura neanche la presenza di minori, disabili o anziani all’interno dell’abitazione. La minaccia del pignoramento immobiliare, d’altro canto, potrebbe indurre il debitore a saldare in fretta quanto dovuto, per evitare il rischio di perdere la propria casa.
L’unico impedimento per il condominio potrebbe essere un’eventuale ipoteca iscritta sull’immobile da un precedente creditore, ad esempio la banca. In questa ipotesi, il credito del condominio potrà essere soddisfatto soltanto dopo che, con la vendita all’asta, il creditore antecedente avrà ottenuto la somma spettante.
Se la somma spettante a quest’ultimo è troppo elevata, le speranze del condominio di essere soddisfatto saranno minime. Al contrario, se il debito con la banca è quasi estinto, le possibilità di soddisfacimento per il condominio saranno più alte.