Concorso scuola, grosse novità per le prove: ecco come potrebbero cambiare

In arrivo grosse novità per i futuri docenti: cambiano le prove dei concorsi per insegnare a scuola. Vediamo i dettagli.

Ogni anno migliaia di persone tentano di ottenere un posto a scuola o di entrare in graduatoria. Il Governo Meloni  ha deciso di introdurre importanti novità per quanto riguarda le prove concorsuali. In questo articolo vi spieghiamo cosa cambierà.

Concorso scuola, novità
Novità riguardo le prove concorsuali – Moneystuff.it

Ogni anno sono tantissimi i giovani- ma anche meno giovani – che partecipano ai concorsi per entrare a scuola come docenti. Entrare subito è quasi impossibile ma, grazie ai concorsi, è possibile essere inseriti nelle graduatorie e poi venire chiamati per le supplenze. Così funziona per le scuole pubbliche di primo e secondo grado. Per le scuole private e le Università, invece, il meccanismo è diverso. Presto potrebbero arrivare importanti novità per quanto riguarda le prove concorsuali per i futuri insegnanti. Le novità, inserite nel decreto Pubblica amministrazione bis, riguarderebbero le prove scritte e le prove orali.

Concorso scuola: ecco cosa cambierà

Se le novità inserite nel decreto otterranno il via libera, i futuri docenti dovranno sostenere prove scritte e orali un po’ diverse rispetto a quelle a cui erano abituati. I cambiamenti arrivano proprio nei giorni in cui molti docenti o aspiranti tali si apprestano a inviare la domanda per la partecipazione alle prove di selezione per ricoprire il ruolo di insegnanti di sostegno.

Cambiano le prove del concorso scuola
Cambia sia la priva scritta sia quella orale – Moneystuff.it

Stando alla bozza del decreto Pubblica amministrazione bis, gli aspiranti insegnanti dovranno sostenere una prima prova scritta con più quesiti a risposta multipla. Questa prima prova verrà effettuata al computer e verterà per tutti sulle seguenti materie: pedagogia, psicopedagogia, didattica, informatica e Inglese. Due delle materie in cui la scuola pubblica italiana, purtroppo, è ancora piuttosto indietro sono proprio informatica e Inglese. Dopo la prova scritta – specifica la bozza del decreto – è prevista quella orale che, però, sarà più specifica: ogni candidato verrà interrogato sulla sua materia di competenza, quella per cui si candida come insegnante.

Anche qui però sarà previsto un test specifico per appurare le abilità didattiche del candidato. Inoltre non si esclude che il Ministero dell’istruzione – presieduto dal Ministro Giuseppe Valditara, in quota Lega – possa decidere di fare una  prova preselettiva per fare una prima scrematura dei candidati. L’obiettivo è fare arrivare in cattedra persone sempre più competenti e preparate nella loro materia specifica ma anche con un buon livello culturale di base. In particolare, viste le nuove esigenze sociali e del mercato, è determinante che a scuola ci sia una buona preparazione da parte di tutti su materie come Inglese e informatica. Non da ultimo è essenziale non solo che i candidati siano preparati sulle diverse materie ma che abbiano anche una buona conoscenza dei metodi didattici più efficaci per trasmettere le loro conoscenze agli alunni.

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