È possibile pagare la retta del centro estivo col bonus nido? Ecco i dettagli, i casi e cosa c’è da sapere in merito.
Sono in tanti a chiedersi se si possa impiegare il bonus nido per l’ottenimento del rimborso del centro estivo: ecco gli aspetti e le condizioni da approfondire al riguardo, tutto ciò che occorrerebbe sapere.
Sono tanti i centri estivi sorti nel corso degli ultimi anni, una buona notizia, vista la chiusura del scuole, soprattutto per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Tuttavia, se da un lato l’opportunità non manca, dall’altro in taluni casi la questione dei costi potrebbe essere un problema.
Chi si trova in tale situazione potrebbe essere alla ricerca di un modo per un recupero, quantomeno parziale, di quanto speso per il centro estivo. Una soluzione che, soltanto però in specifiche circostanze, potrebbe esser rappresentata dal bonus nido.
È infatti utile sapere che, ad oggi, non vi è una vera e propria misura legata ai centri estivi. La sola in vigore è quella riservata ai figli di dipendenti, o ex dipendenti, della PA, per cui però è scaduta la tempistica legata alla presentazione della richiesta.
Dunque, tenendo presente che il bonus nido si riserva a figli d’età minore di tre anni, questo parrebbe essere il solo punto d’appoggio possibile. Quando si parla di centro estivo, o di soggiorno vacanza, si fa riferimento ad una serie di servizi, tanto da parte di soggetti pubblici quanto privati, intesi all’organizzazione del tempo libero dei bimbi e giovani.
Si tratta, per esempio, di attività di tipo ludico educativo, ludico laboratoriale e così via. Generalmente, il centro estivo si rivolge a chi abbia più di tre anni e sino ai diciassette, eccezion fatta per i bimbi che inizieranno a settembre la scuota materna. O, quantomeno, ciò è tale per talune Regioni, spiega Money.
Bonus nido e centro estivo, cosa sapere e attenzione a questi aspetti
Tanti dunque gli aspetti e gli interrogatici inerenti il bonus nido. Nel caso di centro estivo inteso nel modo sopra descritto, non vi è la possibilità di far richiesta della misura.
E ciò, dal momento che, si legge dalla circolare INPS numero 27 del 2020, il bonus nido spetta soltanto per le strutture che son state autorizzate dall’ente locale competente all’apertura e al funzionamento, dopo il controllo del rispetto di ogni requisito tecnico strutturale. E ancora, di quelli “igienicosanitari, pedagogici e di qualità”. Così come previsto da parte delle normative in vigore a livello nazionale e locale al fine dello “svolgimento del servizio educativo di asilo nido”
Vi è dunque per tale ragione l’esclusione dal rimborso delle spese fatte in relazione a servizi all’infanzia differenti da quelli che gli asili nido forniscono. È il caso delle ludoteche, degli spazi gioco o baby. Ma anche della pre-scuola, del baby parking e dei centri estivi stessi. La sola eccezione si lega ai centri estivi che son oggetto di organizzazione da parte dei medesimi asili nido. In questo caso, dunque, anche successivamente alla chiusura delle scuole, di solito in programma per il 30.06 di ciascun anno.
Occhio poi anche alla durata. Ipotizzando che una famiglia con un figlio di meno di 3 anni abbia individuato un centro estivo il quale si svolge a luglio ed agosto presso un asilo nido. In questo caso si ha diritto al bonus nido, in relazione ad un rimborso il quale cambia in base all’ISEE. Occorre però stare attenti, dal momento che la misura è riconosciuta al massimo per undici mensilità.
Dunque, potrebbe esservi il rischio che, usufruendone anche per i mesi di luglio ed agosto, ci si trovi costretti a rinunciare ad una delle mensilità a seguire. È ad ogni modo opportuno approfondire il tema presso esperti del campo per saperne di più e ricevere informazioni approfondite al riguardo.