Come utilizzare la legge 104 fuori regione per avvicinamento, sono molti a non saperlo e perdono un beneficio

La Legge 104 consente di assistere un familiare disabile grave anche fuori Regione. Scopriamo quale documentazione è richiesta.

La Legge 104 del 1992 attribuisce ai lavoratori dipendenti che prestano assistenza al coniuge o un familiare disabile grave delle particolari agevolazioni in ambito lavorativo. Tra di esse rientrano anche 3 giorni al mese di permesso retribuito (frazionabili anche in ore).

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I lavoratori dipendenti hanno diritto ai permessi 104 – Moneystuff.it

Lo scopo di tale misura è consentire al lavoratore di non rinunciare alla propria attività professionale e, allo stesso tempo, adempiere ai propri doveri di cura e assistenza. Per tale ragione, i permessi 104 non spettano se il soggetto disabile è ricoverato a tempo pieno presso una struttura sanitaria.

Prima del 13 agosto 2022, la legge attribuiva ad un solo familiare lavoratore dipendente il diritto di richiedere i permessi retribuiti dal lavoro. Da tale data, tuttavia, è stata abolita la figura del cd. referente unico, consentendo che più familiari entro il secondo grado richiedano il beneficio per assistere lo stesso disabile grave.

Ma cosa stabilisce la normativa nel caso in cui il familiare bisognoso di assistenza risieda in un’altra Regione?

Permessi 104 per assistere un familiare lontano: la documentazione per richiedere il beneficio

Se la persona affetta da disabilità grave è residente in una Regione differente o a più di 150 km dal soggetto che lo assiste, quest’ultimo, per poter usufruire dei permessi 104, deve presentare una specifica documentazione.

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I permessi 104 spettano anche se il disabile risiede in un’altra Regione – Moneystuff.it

Deve, infatti, dimostrare che, durante i giorni di assenza dal lavoro, ha realmente raggiunto l’abitazione del familiare disabile grave. Il lavoratore dipendente dovrà inviare al suo datore di lavoro il titolo di viaggio (ad esempio, il biglietto del treno o del pullman) oppure un diverso documento, che accerti lo spostamento (come la ricevuta del pedaggio autostradale). Dovrà, inoltre, allegare la dichiarazione compilata dal medico curante.

Se tale documentazione non viene esibita e il lavoratore non riesce a provare di aver utilizzato i giorni di permesso per assistere il familiare disabile, l’assenza non potrà essere retribuita. È opportuno specificare che i 150 chilometri sono quelli che dividono la residenza del lavoratore che richiede i permessi e quella del soggetto disabile da accudire.

In questo caso, la legge parla di residenza, intesa come dimora abituale, e non di domicilio che, ai sensi del codice civile, è il luogo in cui un soggetto stabilisce la sede primaria dei suoi interessi e affari.

Ai fini dei permessi 104, inoltre, vale anche la cd. dimora temporanea, cioè la permanenza non abituale e protratta solo per un determinato periodo ma, allo stesso tempo, non troppo breve (per esempio, per ragioni lavorative).

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